Post

Visualizzazione dei post da maggio 6, 2012

Attività illecite e gratuito patrocinio

Cassazione sez. IV 20.01.2012 – 15.03.2012 n. 10125 I redditi da attività illecite rilevano ai fini dell’ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Nella pronuncia in commento, si è sancito che tali redditi possono essere accertati anche a mezzo delle presunzioni semplici di cui all’art. 2792 c.c. Ai fini dell’esclusione rilevano quindi anche le condanne contro il patrimonio o per motivi di lucro riportate dall’imputato, che denotano una condizione di agiatezza incompatibile con il patrocinio gratuito, non occorrendo verificare l’entità dei profitti illeciti conseguiti con l’attività delittuosa. Pertanto, grava sull’imputato dimostrare il suo disagio economico potendosi agevolmente desumere il contrario da fatti noti. 

Integra il reato di falso mentire sul voto dell’esame per entrare nell’esercito

Cassazione sez. V 18.04.2012 n. 15048 La massima : “ il reato di falso in atto pubblico ex art. 483 c.p. si integra anche se la norma, nel caso di specie d.P.R. 445/2000 art. 46 lett. m), limita la responsabilità del dichiarante al titolo di studio ed agli esami sostenuti essendo applicabile l’interpretazione analogica quando la stessa è volta ad evitare che fattispecie ad essa soggette si sottraggano alla sua disciplina” . La vicenda trae spunto dalla falsa attestazione nella domanda di arruolamento nell’esercito da parte dell’imputato, di aver conseguito il diploma con un voto più alto rispetto a quello reale. Intervenuta sentenza ex art. 129 c.p.p. perché il fatto non sussiste, a seguito di impugnazione si è pronunciata la Cassazione.

Il solo appoggio elettorale non integra il reato di associazione mafiosa

Corte di cassazione - Sezione II penale -Sentenza 19 aprile 2012 n. 15115     La massima: “ il rapporto tra l’associazione mafiosa ed un esponente politico assume rilievo penale in termini di partecipazione o concorso esterno a condizione che non si sia sostanziato soltanto nell’appoggio elettorale dell’associazione in favore dell’esponente politico . Occorre che il rapporto incida sugli interessi dell’associazione e si concreti in una illecita corrispettività di prestazioni” . Preliminarmente, sul punto è opportuno richiamare una precedente pronunzia a sezioni unite della Cassazione (12.07.2005 n. 33748) secondo cui la partecipazione all’associazione è configurabile anche nell’ipotesi di scambio politico-mafioso in cui un uomo politico, non stabilmente inserito nel tessuto criminale, in cambio dell’appoggio richiesto si impegni a favorire gli interessi del gruppo delinquenziale.

Capacità di intendere e volere e patteggiamento

Immagine
Corte di cassazione - Sezione VI - Sentenza 2-5 aprile 2012 n. 13183 La massima: “ la manifestazione di volontà espressa dalla parte privata-imputato è atto negoziale di assoluta rilevanza incidente sul suo diritto di libertà che richiede piena consapevolezza rappresentativa e deliberativa degli effetti giuridici che l’espressione del consenso al patteggiamento della pena produce” . La pronuncia in questione trae spunto dalla vicenda di un imputato che, tratto a giudizio per evasione nelle forme del rito direttissimo ex art. 449 c.p.p. aveva formulato richiesta di patteggiamento ex art. 444 c.p.p. Il suo difensore proponeva ricorso per cassazione avverso la medesima decisione adducendo violazione degli artt. 85 e 88 c.p. e 70 c.p.p. poiché solo in un momento successivo aveva appreso di una pregressa (e permanente) situazione di incapacità di intendere e volere in cui versava l’imputato e della conseguente incapacità a partecipare coscientemente al processo.