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Visualizzazione dei post da agosto 26, 2012

Sui rapporti tra azione civile e penale

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  Mevio, giovane laureato di belle speranze, dopo aver tanto penato alla ricerca di un lavoro finalmente viene contattato da un’importante azienda nel campo della tecnologia informatica. Il giorno del colloquio, chiaramente emozionato, Mevio si reca all’appuntamento in sella al suo scooter. A pochi passi dall’azienda, mentre impegna un incrocio avendo il semaforo verde, purtroppo viene investito ed ucciso da un’auto sopraggiunta da altra direzione guidata da Caio, che non ha rispettato il semaforo e, successivamente ad un controllo, risulterà essere sotto l’influenza dell’alcool. I genitori di Mevio, disperati per la perdita del loro unico figlio, al fine di sapere se possono o meno ottenere un risarcimento per la sua morte, si rivolgono a Tizia, giovane avvocato che, superato da poco l’esame, ha deciso di aprire uno studio tutto suo. Il legale si troverà, quindi, di fronte alla possibilità di avanzare pretesa risarcitoria in sede civile ovvero costituirsi parte civile

Falsa testimonianza

Cassazione sez. VI 22.11.2011 – 28.05 2012 n. 20656 Tizio, giovane squattrinato in cerca di un’occupazione stabile, su proposta dell’amico Caio e con la promessa di ricevere 100 euro, dichiara dinanzi al Giudice di Pace civile di essere stato presente sul luogo e nell’ora dell’incidente avvenuto tra l’auto di Caio e quella di Sempronio. Caio, grazie alla fondamentale deposizione di Tizio, vince la causa ed ottiene un ampio risarcimento. Tuttavia, successivamente si scopre che Tizio ha mentito: nel giorno e nell’ora indicati in testimonianza egli era ad una festa e numerose fotografie lo confermano. Cosa rischia Tizio?