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Visualizzazione dei post da ottobre 14, 2012

I reati culturalmente orientati

Cassazione sez. VI 26-04. – 05.07 2011 n. 26153 La massima: “ al fine di escludere il dolo del delitto di maltrattamenti in famiglia ex art. 572 c.p. nessun rilievo assume la circostanza che il marito abbia agito sulla base della convinzione della superiorità della figura maschile all’interno della famiglia e della conseguente legittimità di atteggiamenti padronali verso la moglie”. Il Tribunale di Foggia e la Corte d’appello di Bari condannano Tizio per il delitto di maltrattamenti in famiglia e di lesione personale aggravata in danno della moglie. La difesa ricorre in Cassazione adducendo la mancanza dell’elemento oggettivo e soggettivo del reato contestato. In particolare, al fine di escludere l’ elemento soggettivo del reato de quo , si considerano i comportamenti di Tizio espressione della sua condizione socio-culturale invocando la particolare considerazione che l’imputato ha della moglie: “ un oggetto di sua esclusiva proprietà”. La sussistenza dell’ element

Furto con strappo e rapina: differenze

Il Tribunale di Bari, sez. II penale, con sentenza del 17.07.2012 n. 11032 ha ritenuto che la differenza tra i due reati, disciplinati rispettivamente dagli artt. 624 bis comma II e 628 c.p. risieda nella direzione della violenza. Ricorre la rapina qualora la violenza sia rivolta alla persona, in tal senso l’art. 628 è chiaro utilizzando l’espressione “ mediante violenza alla persona” . Laddove invece la violenza sia diretta verso la cosa, strappandola di mano o di dosso alla persona ( comma II art. 624 bis) , e solo in via diretta attinga la persona, in ragione della relazione fisica che intercorre tra bene sottratto e possessore, si configura il furto con strappo.