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Visualizzazione dei post da luglio 28, 2013

Evasione ed arresti domiciliari.

Cassazione sez. VI 08.3.2012 – 04.10.2012 n. 38757 La massima: “ non integra il reato di evasione, sotto il profilo psicologico, la condotta del detenuto agli arresti domiciliari che, autorizzato a recarsi in ospedale, di ritorno dallo stesso si fermi in un bar posto lungo il tragitto per un caffè” . Preliminarmente, è opportuno ripercorrere brevemente gli orientamenti precedenti della Corte. Il Supremo Collegio, in passato ha chiarito come la misura degli arresti domiciliari sia sostitutiva della custodia in carcere sostanziandosi nella prescrizione all’imputato di non allontanarsi dalla propria abitazione o da altro luogo di privata dimora. Per abitazione deve intendersi soltanto il luogo in cui la persona conduce la propria vita domestica e privata, con esclusione di ogni altra appartenenza, quali cortili, giardini, terrazze ed aree condominiali che non siano parte integrante ed esclusiva dell’abitazione medesima (Cass. sez. VI, 08.03.2007). Si è altresì statuito che